UNA VITTORIA CHE PASSERA' NELLA STORIA DI FIRENZE

Le edizioni digitali di Marca e de L’Equipe hanno celebrato così la vittoria della Fiorentina sulla Juventus per 4-2.JoaquinJuventus“Il famoso quarto d’ora granata era un momento particolare della partita. Sugli spalti la gente aspettava quei quindici minuti e i giocatori si divertivano a farlo attendere. Partivano tre squilli di tromba dalla tribuna di legno del Filadelfia dove era presente tale Oreste Bolmida, un tifoso particolare di professione ferroviere. Da quell’istante partiva il quarto d’ora granata: Valentino Mazzola si rimboccava le maniche, dando il segnale del cambiamento, e la squadra aumentava il ritmo”. Tocca andare a disturbare il grande Torino per provare a darsi una spiegazione, che a ventiquattr’ore di distanza ancora non c’è. Se ieri, intorno alle ore 16:20, Giuseppe Rossi si sia rimboccato le maniche ed abbia suonato la carica ai compagni ancormondo per 15 minuti”, che poi nel tempo è divenuto una vera teoria per la cultura popolare fino ai reality show televisivi, social network e Youtube. 15 minuti di notorietà, come 15 sono i minuti che la Fiorentina ieri ha impiegato per infierire sulla Juventus quelle 4 “fucilate”. Proprio un quarto d’ora, quando infatti la partita si è sbloccata al 66′ col rigore concesso da Rizzoli su Mati Fernandez e realizzato da G. Rossi. Dal 66′ all’ 81′  è cambiato il volto di una partita che fino a quel momento tutti avrebbero volutodimenticare. Da un rigore che ha rimesso i viola in gioco fino alla galoppata di Cuadrado e Rossi per il 4 a 2 finale a dieci minuti dalla fine.
Sicuramente un certo “Pepito” Rossi non ha bisogno di 15 minuti di notorietà nel mondo, ma quei 15 minuti gli sono serviti per battere la Juventus ed entrare nella mente e nel cuore di tutti i tifosi viola oltre che nella storia. In molti erano i tifosi gioiosi e increduli che ieri, al triplice fischio, commentavano la partita a caldo affermando “questa ce la ricorderemo per tutta la vita” oppure “mamma mia che spettacolo, chissà quando mai ci ricapiterà”. Ieri la Fiorentina si è accontentata di 15 minuti per imporsi sulla Juventus, ma se è vero che la partita di ieri può essere la svolta per il proseguo e il cammino futuro di questa società, allora sia la squadra che i tifosi da oggi non dovranno più accontentarsi di “15 minuti di notorietà”.
a non lo sappiamo, ma dev’essere accaduto qualcosa di molto simile. Una specie di rito magico, propiziato da Montella e dal suo volere di più da quel Fenomeno italo-americano. E’ proprio magia, per l’appunto, perché a memoria non si ricorda una sbornia del genere in soli quindici minuti. Chi ne ha fatto un marchio di fabbrica ci ha costruito sopra una leggenda, alla Fiorentina è bastato per rispedire a casa una Vecchia Signora piuttosto arrogante, arrivata a Firenze per provocare i quarantamila del ‘Franchi’. L’esultanza della mitraglia (come a voler prendere in giro un simbolo come Batistuta) è un qualcosa di stucchevolmente premeditato e probabilmente non da chi lo ha messo in pratica. Il 66esimo minuto di gioco è coinciso con i famosi tre squilli di tromba. Precisi, secchi, uno dopo l’altro. Quel che era stato fin lì è stato spazzato via in un baleno. E  ti ritrovi a giocare ed a guardare una partita diversa, opposta. I viola attaccano come forsennati, le zebrette arretrano pericolosamente come a voler scappare. Ma per un giorno non c’è niente da fare. La fame in quel quarto d’ora è troppa. Prima il pareggio, poi il sorpasso. Se Rossi è un Fenomeno a sé stante, per Joaquin la vita a Firenze cambia di botto. Come un Desolati o un Tendi, da ieri c’è spazio anche per lui nella storia. Il poker finale è roba da urlo. Serve solo per le statistiche perché la Juve era già al tappeto, ma serve soprattutto per sancire il QUARTO D’ORA VIOLA. Dal 66esimo all’81esimo… Il resto è storia.Era il 1968 quando l’artista Andy Warhol lanciava il suo slogan “Nel futuro ognuno sarà famoso al