Da New York al Nepal, passando per Londra e Mosca. La passione per la Fiorentina non conosce confini, anche a 9.000 chilometri di distanza dal Franchi. Una colonizzazione quella viola che potrebbe nel giro di pochi anni avere un significato diverso, soprattutto in termini economici. Nei prossimi mesi infatti la questione della ripartizione dei diritti tv terrà banco in Lega e proprio una fetta della torta che verrà divisa tra i club (il 25 % del totale) sarà stabilita in base alla tifoseria, con un occhio di riguardo anche al pubblico fuori dai confini nazionali. Per questo motivo la società gigliata con attività di marketing e di posizionamento del «brand» vuole giocare il proprio ruolo anche sul mercato estero, per provare a concorrere con le altre big italiane
Tanti Viola Club infatti raccolgono tifosi in tutto il mondo, grazie anche all’attività centrale di monitoraggio dell’Associazione Centro Coordinamento Viola Club. I nuovi arrivati nella rete del tifo viola sono il Viola Club London e il Fiorentina Fans Club Tokyo, nati in estate e destinati ad allargarsi con il passare del tempo e delle vittorie. Il gioco spettacolare di Montella è seguito con grande attenzione anche oltreoceano. Dal 1991 infatti il Viola Club New York raccoglie quasi 100 iscritti che dopo aver «degobbizzato la Grande Mela» (come recita un cartello all’ingresso della sede) si riuniscono per vedere la Fiorentina, invitando anche ospiti d’eccezione come Pepito Rossi . Il popolo viola si affaccia anche sul Pacifico, più precisamente a San Josè in California, dove il Viola Club San Francisco Bay preferisce il soccer al football americano. Sempre Oltreoceano ma in Canada è molto attivo il Viola Club Toronto, nato tre anni fa grazie ad un tifoso trasferito per motivi di lavoro. In Europa è più semplice trovare terreno fertile anche perché il calcio è quasi ovunque lo sport nazionale. Il «Viola Club Bruxelles», nato nel 2007 quasi per scherzo, ha iscritti anche dalla Francia, dall’Olanda e dall’Irlanda, dove è presente anche il «Viola Club Dublino» che offre ai propri tesserati Guinnes e Fiorentina.
Sempre nel Vecchio Continente si trovano piccoli centri viola in Repubblica Ceca, nella fredda Mosca (RVF Viola Russa) e in Svizzera, recentemente invasa dai tifosi per i play-off di Europa League. In quell’occasione l’Impronta Viola Locarno ha organizzato i pullman per tutti i 130 iscritti «per far sentire la nostra voce a tutti i rivali a strisce del Ticino». Uno dei primi club fondati fuori dall’Italia si trova a La Valletta, dove il Viola Club Malta dal 1968 continua con i suoi 110 iscritti a sostenere la Fiorentina, un piccolo bunker circondato da tanti milanisti e juventini. In Cina la popolazione e gli interessi sono nettamente diversi ma anche qui si può trovare un Viola Club. A Shanghai infatti dal 2012 si riuniscono per il momento 50 tifosi che hanno il sogno un giorno di poter vedere i propri idoli da vicino, come successe con la tournée giapponese nel 2005. Infine le mete esotiche, quelle che trovi soprattutto sulle riviste di viaggi.
Il «Viola Club Kathmandu» e il «Viola Club Guatemala». Quaranta iscritti complessivi che per «attaccamento alla maglia» superano gli altri nella speciale classifica di fedeltà. La Fiorentina comunque tira sempre di più, in Italia e nel mondo. Adesso sta al club sfruttare nel migliore dei modi anche questi piccoli avamposti gigliati, per riuscire a mangiarsi un giorno una fetta più grande degli altri.
Fa bene la Dirigenza a sfruttare il buon nome di Firenze nel mondo e la simpatia che la squadra sta destando.

In Italia purtroppo la gente sa che il potere sta in quelle quattro o cinque squadre e gli Italiani sono abituati a stare con il potere.Una squadra che si oppone ai metodi in uso in Italia e esalta lo Sport non può che essere ben vista all’estero.

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