Ljajic-Rossi,a Matassi. E ora una stretta di mano?

Ritrovarsi un anno dopo. Rivedersi, incrociare gli sguardi, osservarsi. E magari, perché no, provare a stringersi la mano. Già perchè l’ultima volta che si sono visti, Delio Rossi e Adem Ljajic, quelle stesse mani le usarono in altro modo. I pugni dell’allenatore e il tentativo di difendersi dell’attaccante serbo furono i fotogrammi incredibili e folli di un Fiorentina-Novara passato alla storia per quella rissa, per il conseguente e immediato esonero dell’allenatore viola  L’episodio della rissa Rossi-Ljajic fece il giro del mondo in un microsecondo e il giorno dopo il fattaccio, le immagini girate attorno a quella panchina riposizionata a improbabile ring, entrarono di prepotenza nella top ten dei video più cliccati su youtube. Poi il mistero su che cosa Ljajic sparò in faccia a denti stretti (ma in modo assolutamente comprensibile) al suo allenatore abbandonando il campo. Nessuno dei due però ha voluto confessare, ricostruire e dettagliare un episodio che solo lo scorrere del tempo potrà e dovrà sbiadiare. Il tempo, certo, come alleato di Rossi, che nel frattempo ha ritrovato una squadra, un lavoro e una panchina, dignitosissima, come quella della Sampdoria. Il tempo come alleato del giovane Ljajic, che dopo il castigo fiorentino nel finale della scorsa stagione, ha voluto e ha saputo convertirsi con l’inizio di questo campionato.Ora Rossi e Ljajic sono pronti a ritrovarsi. Magari anche a chiarirsi, fra loro, nel silenzio di uno dei vecchi corridoi di Marassi. Il passato lo si cancella anche così, con una stretta di mano che domenica può valere più di una vittoria-salvezza o di un successo da Champions.

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