L'ARMATA BRANCALEONE DELLA FIORENTINA

Con l’eccezione di Giuseppe Rossi, comunque un italiano nato e cresciuto all’estero. Salgono addirittura a 14 le nazionalità diverse nello spogliatoio viola, che può adesso sventolare anche le bandiere della Germania (Compper), della Polonia (Wolski), del Mali (Sissoko) e dell’Uruguay (Vecino). Con Larrondo sale a 4 la colonia di argentini, seguita da serbi, montenegrini, brasiliani e cileni (due ciascuno) e da un rappresentante di Spagna, Marocco, Colombia ed Egitto.Il gruppo dominante resta ancora, come logico, quello italiano che però si assottiglia ulteriormente riducendosi a soli 8 elementi della prima squadra. E vedendo messa in discussione la “lingua ufficiale” dello spogliatoio viola, visto che sono diventati addirittura di più nove gli elementi di madre lingua spagnola (nella foto, mancano gli ultimi arrivati Larrondo e Vecino, mentre c’è Romulo che è madrelingua portoghese)! I giovani della Primavera aggregati costantemente agli allenamenti spostano un po’ la bilancia verso Toni, Viviano e co, ma al di là del folklore il problema della lingua è uno scoglio che dura pochi mesi. Specialmente tra spagnoli e italiani la comunicazione è comunque abbordabile, altrimenti serve un po’ di inglese per intendersi. Certo con i vari Compper e Wolski non è così facile per Montella e il suo staff farsi intendere in questioni un po’ più approfondite ma in Serie A c’è anche chi se la passa peggio. Due soltanto per la verità, cioè Chievo e Inter. I gialloblu, strano ma vero, sono gli unici che superano la Fiorentina in quanto a numero di nazionalità diverse, addirittura 16 (la Lazio è terza con 13). L’Inter ha meno “varietà”, ma primeggia per quantità di stranieri in rosa, ben 22 (di cui 8 argentini) contro 20 dei gigliati.La rivoluzione totale di Pradè e Macia, annunciata e realizzata in estate, continua tuttora. La Fiorentina non ha ormai quasi più niente della squadra della stagione scorsa e con le cessioni di Cassani e Olivera se ne sono andati altri due protagonisti di una stagione certo non memorabile. Della rosa che ha terminato il campionato 2011/12 sono rimasti oggi soltanto 6 “superstiti” di cui nemmeno la metà gioca titolare con continuità: si tratta di Neto, Camporese, Pasqual, Romulo, Jovetic e Ljajic. Insieme a loro 21 volti nuovi, arrivati a Firenze negli ultimi 8 mesi

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