LA DIATRIBA DELLA VALLE-TIFOSI


La Fiorentina è una sola, ed è di tutti. Per questo ha fatto molto male quel coro a metà primo tempo di fiorentina-cagliari "Noi siamo la Fiorentina". Noi chi? Forse 1000 persone che urlano più di altri? Cosa sono 1000 persone di fronte ad un popolo, che come loro prende l'acqua, paga un biglietto e come loro perde 5-0 contro la Juventus?Per assurdo, la grigia giornata di ieri ha prodotto i due gesti più belli della stagione: la reazione del tifoso comune, e lo scatto nella pancia del Franchi di Andrea Della Valle. La gente ha capito, ha intuito che si era andati oltre, che il limite era stato superato, ha preso le parti del più debole (Andrea, e di conseguenza la Fiorentina) e si è ribellata. Anche ADV ha capito che si è trattato di una minoranza, che la maggioranza sino ad allora silenziosa ha alzato la voce in sua difesa, ed ha deciso di passare oltre. Attenzione però: la sensazione è che questo sia stato una sorta di ultimo appello, che la prossima sarà la classica goccia che farà traboccare un vaso colmo da tempo. Che la neve di Gubbio è ormai dietro l'angolo. La fuga di Andrea, invece, ci consegna un uomo distrutto, che non capisce e non si adegua, convinto di aver subìto un'ingiustizia bella e buona.Ecco che allora che potrebbe tornare in auge il nome di Zeman, apprezzato per lo stile di gioco delle proprie squadre, caratterizzato da un calcio molto offensivo se riesce a trovare i giusti tasselli (soprattutto sconosciuti ma molto motivati) per il proprio puzzle.Una scelta che accontenterebbe gran parte della tifoseria viola. Ma allo stesso tempo farebbe sorgere spontanea una domanda alquanto difficile e problematica: sarebbe giusto che i Della Valle davanti alla contestazione dei tifosi decidessero di cambiare le proprie scelte e facessero quella o quelle volute dai tifosi? Se così fosse, si creerebbe un incredibile e pericoloso precedente, con la società viola che perderebbe interamente la propria autorità, perché dimostrerebbe che una contestazione, anche di pochi, è sufficiente per far cambiare idee e scelte a proprietà e dirigenza, giuste o sbagliate che possano essere.

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