FIORENTINA VIETATO SBAGLIARE


E’ davvero arrivato il momento delle scelte definitive in casa viola. Ora che la categoria è stata conservata e Andrea Della Valle si è preso i suoi tempi per sciogliere il nodo del sostituto di Corvino, ovvero quell’Oriali di cui manca solo la conferma finale, che andrà ad integrare altri due membri tecnici all’interno della società, è di vitale importanza dirimere quanto prima anche la figura che sostituirà Rossi sulla panchina. La piazza ha già espresso chiaramente la sua preferenza su Zeman, storcendo e non poco la bocca sulla candidatura di Ranieri, attualmente il più vicino a venire a Firenze, anzi a tornare in riva d’Arno. Poco meno di un anno fa la tifoseria viola caldeggiava l’approdo di Rossi per scongiurare la riconferma di Mihajlovic, una riconferma convinta ma non convintissima, con le conseguenze che si sono manifestate dopo l’esonero del serbo per mancanza di risultati. Se le colpe sono da ricercare nella rivoluzione parziale della scorsa campagna estiva e nell’allestimento di una rosa (sopravvalutata) che negli obiettivi doveva puntare a lottare fino alla fine per acciuffare l’ultimo posto utile per l’Europa League, adesso oltre a completare quel processo di chiusura, definitiva stavolta, di un ciclo, ne deve essere aperto per forza uno con gli interpreti giusti, senza possibilità di sbagliare, o almeno riducendo gli errori al minimo. La società è chiamata alle scelte più importanti da quando è a Firenze, insomma, senza farsi condizionare da eccessi di ragione o di sentimento (specialmente per quel che riguarda la scelte del tecnico, le cui fortune o sfortune sono legate soprattutto da chi si trovano ad allenare): coi tifosi un mesetto fa è stata raggiunta una tregua con promesse venture di rilancio, in virtù di una situazione che poteva precipitare nell’immediato. Missione compiuta, per fortuna, appena anzitempo. Ora c’è però da stringere i tempi, per cominciare a ricreare una compagine da presentare a metà luglio, all’avvio della nuova stagione, possibilmente il più strutturata possibile, per effettuare davvero un ritiro, con la giusta preparazione fisica per giunta, in cui si comincia ad amalgamare un gruppo, sperando che la doppia lezione post quinquennio prandelliano sia davvero servita.

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